Visualizzazione post con etichetta intellettuali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta intellettuali. Mostra tutti i post

martedì 22 novembre 2011

E. Balibar - Union européenne : la révolution par en haut ?

 Étienne  Balibar

Union européenne : la révolution par en haut ?

Liberation 21/11/11

Que s’est-il donc passé en Europe entre la chute des gouvernements grec et italien et le désastre de la gauche espagnole aux élections de ce dimanche ? Une péripétie dans la petite histoire des remaniements politiques qui s’épuisent à courir derrière la crise financière ? Ou bien le franchissement d’un seuil dans le développement même de cette crise, produisant de l’irréversible au niveau des institutions et de leur mode de légitimation ? Malgré les inconnues, il faut prendre le risque d’un bilan.

Les péripéties électorales (comme celle qui se produira peut-être en France dans six mois) n’appellent pas de grands commentaires. On a compris que les électeurs tiennent les gouvernements pour responsables de l’insécurité croissante dans laquelle vit aujourd’hui la majorité des citoyens de nos pays et ne se font pas trop d’illusions sur leurs successeurs (même s’il faut moduler : après Berlusconi, on peut comprendre que Monti, pour l’instant, batte tous les records de popularité). La question la plus sérieuse concerne le tournant institutionnel. La conjonction des démissions sous la pression des marchés qui font monter et descendre les taux d’emprunt, de l’affirmation d’un «directoire» franco-allemand au sein de l’UE, et d’une intronisation de «techniciens» liés à la finance internationale, conseillés ou surveillés par le FMI, ne peut manquer de provoquer débats, émotions, inquiétudes, justifications.

L’un des thèmes les plus fréquents est celui de la «dictature commissariale» qui suspend la démocratie en vue d’en recréer la possibilité - notion définie par Bodin aux aurores de l’Etat moderne et plus tard théorisée par Carl Schmitt. Les «commissaires» aujourd’hui ne peuvent être des militaires ou des juristes, il faut des économistes. C’est ce qu’écrit l’éditorialiste du Figaro le 15 novembre : «Le périmètre et la durée du mandat [de MM. Monti et Papademos] doivent être suffisamment étendus pour permettre l’efficacité. Mais ils doivent, l’un comme l’autre, être limités afin d’assurer, dans les meilleures conditions, le retour à la légitimité démocratique. Il ne faut pas que l’on puisse dire que l’Europe ne se fait que sur le dos des peuples.»

A cette référence, j’en préfère néanmoins une autre : celle d’une «révolution par en haut» que, sous le fouet de la nécessité (l’effondrement annoncé de la monnaie unique), tenteraient les dirigeants des nations dominantes et la «technostructure» de Bruxelles et de Francfort. On sait que cette notion, inventée par Bismarck, désigne un changement de structure de la «constitution matérielle», donc des équilibres de pouvoir entre la société et l’Etat, l’économique et le politique, résultant d’une «stratégie préventive» de la part des classes dirigeantes. N’est-ce pas ce qui est en train de se passer avec la neutralisation de la démocratie parlementaire, l’institutionnalisation des contrôles budgétaires et de la fiscalité par l’UE, la sacralisation des intérêts bancaires au nom de l’orthodoxie néolibérale ? Sans doute ces transformations sont en germe depuis longtemps, mais elles n’avaient jamais été revendiquées au titre d’une nouvelle configuration du pouvoir politique. Wolfgang Schäuble n’a donc pas eu tort de présenter comme une «vraie révolution» à venir l’élection du président du Conseil européen au suffrage universel, qui conférerait au nouvel édifice son halo démocratique. Sauf que la révolution est en cours, ou du moins elle est esquissée.

venerdì 11 novembre 2011

Étienne Balibar, "Cittadinanza Europea: non finire così" - Bologna 16 nov.

 Dipartimento Politica Istituzioni Storia
  Università di Bologna

 

Étienne Balibar

Distinguished Professor of Humanities, University of California,
Professeur émérite  de Philosophie à l’Université de Paris X Nanterre

Seminario:

"Cittadinanza Europea: non finire così" 


16 novembre 2011, ore 15.00
Aula B,  S. Cristina P.tta Morandi 2, Bologna

 

Introduce e discute:

Sandro Mezzadra (Università di Bologna)

venerdì 4 novembre 2011

Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi, di Franco Bergoglio



 
Cento colpi di spazzole e Cacciari

Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi


di Franco Bergoglio

Anni passati a studiare la semanticità della musica (cioè se le note abbiano un significato altro rispetto a quello acustico) e i rapporti tra il free jazz e la politica. A giudicare da quanto comparso in rete e sui giornali negli scorsi giorni, anni spesi male. Bastava leggersi una ordinanza del Comune di Venezia, vecchia di una decina d’anni -imputabile alla giunta Cacciari, come puntigliosamente nota Mario Gamba sul Manifesto del 21 settembre scorso  per rendersi conto dell’inutilità degli sforzi.
Riassumo la vicenda ad uso dei marziani capitati in Italia per diporto. Venezia notoriamente soffre dei problemi legati ad un ecosistema delicato. Il turismo di massa ne rappresenta la fonte di sopravvivenza, pur comportando una serie di disagi legati alla quotidiana invasione di orde fameliche di monumenti, di ponti, di fotografie, di gondole. Sarebbe bello avere i soldi dei turisti, risparmiandosi gli effetti collaterali: la loro presenza fisica, il vociare rumoroso, i rifiuti, i venditori ambulanti…Alt. Da quando gli effetti collaterali con i bombardamenti americani sono politically correct e Maroni ha previsto super poteri a super sindaci, tutto questo si può risolvere.

Ci teniamo i turisti ma con una ordinanza ad hoc spazziamo via quanto non sembra lucroso. Via i lavavetri da Firenze, il divieto di nomadismo ad Assisi, no al rovistare nei cassonetti a Roma. Niente ideologia: i sindaci sceriffi di destra sono più creativi, quelli del centrosinistra più burocrati, ma la fabbrica delle ordinanze gira a pieno regime (sic!). Alcune ordinanze avrebbero mosso a invidia un poeta surrealista: non si possono scavare buche nella sabbia sulla spiaggia di Eraclea o indossare zoccoli a Capri. Queste ordinanze puzzano di visione classista: i colpiti sono i migranti, i barboni, i poveri, gli artisti da strada, i giovani. Il leghista Tosi di Verona ha ordinato che agli accattoni vengano sequestrati i beni e inflitta una multa: non gli rimane che distribuire latte più e aizzargli contro la banda di Arancia Meccanica


In un paese che non riesce a mandare in galera i corrotti, a far pagare le tasse ai dentisti o a far rispettare una fila, i sindaci vorrebbero normare l’universo. Gobetti ci aveva avvertito: un po’ di fascismo ce lo portiamo nel dna; sommato a un aberrante conservatorismo straccione. Magari il vicino di casa dell’assessore di Forte dei Marmi deve fare la pennichella di sabato e spunta il veto dell’amministrazione: non si può usare il tagliaerba nei pomeriggi festivi. In uno stato dove il Presidente del Consiglio dispone di un corpus di leggi ad personam, perché negarsi una ordinanza sindacale? Il vanto occidentale della libertà individuale si sbriciola nel Lombardo-veneto leghista. Non si può mangiare il Kebab a Cittadella o giocare a cricket a Brescia.

Peccato che oggi il kebab si faccia anche con la carne di fassone piemontese e che il cricket, oltre a pachistani e indiani poveri piaccia anche a inglesi, sudafricani, e australiani. Torniamo a Venezia, dove una summa di divieti colpisce i “poveri” rei di voler cogliere le briciole del turismo. Divieto di elemosina, accattonaggio, portare borsoni (quelli dei venditori ambulanti) e fare pic nic. Sia il turista spartano che la famigliola borsafrigo devono farsi rapinare in un bar di Piazza San Marco.

E anche per il problema di inquinamento acustico la giunta Cacciari si era attivata. Il cruccio è reale, la soluzione trovata all’epoca una grottesca “ordinanza creativa” che regolamentava i generi musicali ammissibili in città, tanto che oggi, dopo una rivolta del web che ha rinfocolato lo sdegno per quel vecchio provvedimento mai decaduto, l’attuale assessore Tiziana Agostini ha promesso dalle pagine del settimanale La Nuova di Venezia di correggere il pasticcio: “La malattia era reale – l’inquinamento acustico – la medicina avvelenata: stiamo riscrivendo la delibera cancellando le prescrizioni di tipo culturale, figurarsi se mi sogno di proibire una musica rispetto ad un’altra”. Quali erano dunque le musiche proibite? Il rock, che non viene nominato tra i generi ammessi, cancellando con un colpo di spugna cinquant’anni di storia. Invece sotto la voce jazz/dixieland, accettato in via teorica, si legge:“E’ escluso il jazz sperimentale, quale il free jazz, che essendo dissonante potrebbe essere di disturbo” ...
 
continua:  articolo completo su Nazione indiana

sabato 30 aprile 2011

Étienne Balibar: Elogio dell'ospitalità

Accogliere lo straniero non solo come un simile o un fratello, ma come un eguale con cui costruire la casa comune dei nostri progetti. Tre buone ragioni per rilanciare l'appello di Jacques Derrida.
 
Nel momento in cui scrivo queste righe, le immagini imbarazzanti, insopportabili, delle barche che approdano sulle spiagge di Lampedusa con il loro carico di boat people che arrivano dalla Tunisia, dalla Libia e da ancor più lontano occupano gli schermi della televisione senza che se ne possa prevedere la fine. Giorni fa, dopo Marine Le Pen, Silvio Berlusconi si è recato a sua volta sul posto, promettendo la deportazione ai rifugiati e il premio Nobel agli abitanti, che non chiedevano tanto. I governi europei, che avevano subappaltato alle dittature dell'Africa del nord la «regolazione» brutale di questi flussi, stanno a guardare in un silenzio di piombo. Italiani, sbrogliatevela da soli. Africani, morite oppure tornate a casa con un fucile puntato alle spalle.

Un po' di onestà intellettuale proibisce di fare dei discorsi da benpensante. Posso avventurarmi allora a fare l'elogio dell'ospitalità, di quell'ospitalità senza condizioni che il mio maestro e amico, il filosofo Jacques Derrida, in saggi ormai famosi, aveva definito come la forma stessa della democrazia, e quindi della politica futura? Questa ospitalità che ci chiede di accogliere lo straniero non soltanto come un «simile» o un «fratello», ma come un eguale con il quale costruire la «casa comune» dei nostri diritti e dei nostri progetti? Lo farò, malgrado grandi difficoltà, di cui sono consapevole.

Per tre ragioni.

lunedì 11 aprile 2011

Ricordando Gregorio Kapsomenos

Gregorio Kapsomenos
Creta, 10 novembre 1946 - Bologna, 9 aprile 2011
il "saggio" amico, della Libreria delle Moline



La cultura non si accumula, la si condivide, il sapere non si rinchiude nei reticolati accademici, ma lo si distribuisce.
La scoperta di un perla, di un frammento prezioso non si trasforma in  prelibatezza utilizzabile come merce di scambio in vista di un piccolo potere  personale.

Leggere, imparare, comunicare,  senza spirito di dominio: quanti lo capiscono, quanti lo hanno capito, quanti erano consapevoli che in quei piccoli doni  quotidiani si celava un altissimo senso della socializzazione di testi e  pensieri, che non si riducevano mai a chiacchiera vuota?


L'indipendenza di pensiero e  la curiosità insaziabile, l'allenamento quotidiano  alla critica del mondo in cui ci troviamo a vivere, la messa in pratica di quella che Foucault chiamerebbe  l'immensa e proliferante criticabilità delle cose, delle istituzioni, delle pratiche, dei discorsi , attraverso i libri, strumenti privilegiati di questo occhio critico, la loro incessante ricerca, i segreti collegamenti che li legano, l'estrazione di un insospettato senso nascosto che illumina e fa esplodere l'apparente inerzia di un anonimo volume, ridando dignità e valore a opere colpevolmente trascurate da chi insegue a tutti i costi solo l'ultima novità o si adegua all'ultima moda.

Anche la consapevolezza, però, che i libri lottano fra loro, conducono guerre  silenziose, come ricordava con pungente ironia l'amato Swift nella Battaglia combattuta venerdì scorso tra i libri antichi e quelli moderni nella biblioteca  di St. James.

Inseparabile dalla sua figura l'ironia provocatoria che rintracciava  nell'amatissimo Vonnegut, di cui amava citare "Il cervello era troppo grosso per svolgere un buon servizio" come un invito a non prendersi poi troppo sul  serio.

Un grande abbraccio a Marta, sua compagna di vita e di avventura.




Alberto Burgio
Andrea Cavalletti

Barbara Chitussi
Giorgio Forni
Rudy Leonelli
Vincenza Perilli
Mauro Raspanti
Roberto Sassi


i funerali si svolgeranno mercoledì 13 aprile
dalle ore 9,30 alle 11,30
alla sala Pantheon - Certosa di Bologna





__________________________________
post correlati in incidenze:

 

giovedì 7 aprile 2011

Per Gramsci, oltre il simulacro

Gramsci non è solo un'icona pop
Restituiamolo ai ventenni di oggi
 

di Michela Murgia
5 aprile 2011,
l'Unità

 ,
Il volto di Antonio Gramsci è un’icona pop con livelli di riconoscibilità pari o di poco inferiori a quelli di Che Guevara, di Marilyn Monroe e di Martin Luther King. Nessun altro filosofo al mondo,eccetto Marx, ha esercitato lo stesso fascino di lingua in lingua, seducendo quattro generazioni con il suo pensiero innovativo e con la forza di una dialettica cosí tagliente da aver colonizzato il linguaggio ben oltre l’area ideologica a cui voleva dare riferimenti.

sabato 2 aprile 2011

[BO] Inaugurazione della Biblioteca "Michele Ranchetti": un viaggio tra filosofia, psicoanalisi, letteratura, teologia e politica




un viaggio tra
filosofia,
psicoanalisi,
letteratura,
teologia
e politica 

     

una nuova biblioteca arricchita da ventimila volumi 
  donati al Centro Furio Jesi
 dalla famiglia di Michele Ranchetti 
così come egli aveva desiderato

giovedì 24 febbraio 2011

Alain Badiou: il vento dell’est vince sul vento dell’ovest

Alain Badiou

Tunisia, Egitto: quando un vento dell’est spazza via l’arroganza dell’Occidente

 Articolo tratto da Le Monde e tradotto dalla redazione di Zic


l vento dell’est vince sul vento dell’ovest.

Fino a quando l’Occidente inattivo e crepuscolare, la “comunità internazionale” di coloro i quali si credono ancora i padroni del mondo, continueranno a dare lezioni di buona gestione e di buona condotta alla terra intera?

Non è risibile vedere quegli intellettuali di servizio, soldati allo sbando del capitalo-parlamentarismo che ci mantiene in questo paradiso tarlato, fare dono delle loro persone ai magnifici popoli tunisino e egiziano, al fine di insegnare a questi popoli selvaggi l’a,b,c della democrazia?

Che desolante persistenza dell’arroganza coloniale! Nella situazione di miseria politica che è la nostra da almeno tre decenni, non è ancora evidente che siamo noi ad aver tutto da imparare dai sollevamenti popolari del momento?

Non dobbiamo forse studiare, in tutta urgenza e da vicino, tutto ciò che, laggiù, ha reso possibile il rovesciamento attraverso l’azione collettiva di governi oligarchici, corrotti e inoltre – e forse soprattutto – in situazione di vassallaggio umiliante nei confronti degli Stati Occidentali?

Si, noi dobbiamo essere gli scolari di questi movimenti, e non i loro stupidi professori.

Poiché essi danno vita, nel genio delle loro invenzioni, ad alcuni principi della politica dei quali si cerca da tempo di convincerci che sono morti e desueti.

E in particolare a questo principio che Marat non smetteva di ricordare: quando si tratta di libertà, di eguaglianza, di emancipazione, noi dobbiamo tutto alle rivolte popolari ...

continua >>

mercoledì 26 gennaio 2011

Déclaration internationale de soutien à la Révolution tunisienne

Initiée par un militant tunisien exilé, Sadri Khiari, la déclaration ci-dessous (disponible en français, anglais, arabe, castillan, portugais) a pour finalité de rassembler le maximum de signatures et d’engager la construction d’un réseau international de soutien à la Révolution tunisienne. Si vous approuvez le contenu de cette déclaration et que vous souhaitez faire partie des signataires, veuillez envoyer un mail à l’adresse : solidaritytunisia@gmail.com (N’oubliez pas de préciser vos noms, prénoms, fonction et pays de résidence). Merci également de diffuser dans vos réseaux.





La Révolution tunisienne est belle. Spontanément, sans directives, sans organisation, le peuple tunisien s’est soulevé pour renverser Ben Ali, un dictateur, disposant d’une machine policière puissante et tentaculaire et qui était soutenu par toutes les grandes puissances au prétexte fallacieux qu’il constituait un « rempart contre l’islamisme ». Presque unanime, avec pour slogan principal le départ de Ben Ali, le peuple tunisien a triomphé du despote prédateur qui le gouvernait. En quelques semaines d’intenses mobilisations entamées par le sacrifice tragique d’un jeune vendeur ambulant d’une des régions les plus déshéritées du pays, l’histoire de la Tunisie, et peut-être celle de tout le monde arabe, a basculé.


Au-delà de ce premier succès, la mobilisation se poursuit, car chacun sait que les principales institutions mises en place par le président déchu restent en place. Contre les forces de la normalisation, les forces du changement exigent en premier lieu la dissolution du Rassemblement constitutionnel démocratique (RCD) qui n’est pas tant un parti qu’un organe de répression, de surveillance et de clientélisation Chacun sait également que sans rupture véritable avec les institutions mises en place par le dictateur, les couches populaires qui ont porté le mouvement révolutionnaire et en particulier la jeunesse risquent d’être dépossédées de leur victoire au nom d’une transition sans heurts qui n’accorderait aux revendications du peuple que quelques concessions minimes, semblables à celles que Ben Ali offraient « généreusement » une poignée d’heures avant d’être chassé par les puissantes manifestations de rue.

Chacun sait qu’une démocratie de façade n’est en rien ce qu’attendent les Tunisiens et qu’ils ne veulent pas non plus d’une politique économique dictée par l’Union européenne et les institutions financières internationales, dont le credo libéral conduit à toujours plus de misère et de chômage. Ils ne veulent plus d’une politique étrangère soumise aux intérêts des puissances impériales et pressée d’en finir avec la résistance palestinienne. Chacun sait, en Tunisie, que l’onde de choc de cette Révolution dans l’ensemble du monde arabe est un formidable acquis, qu’elle suscite beaucoup d’espoir qu’il serait désastreux de décevoir.

L’expérience historique a montré que, face à des dynamiques de cette ampleur, les puissants du monde entier, ceux qui perpétuent l’oppression et l’exploitation, n’ont de cesse de réduire leur portée, de les étouffer dans l’œuf et, si la menace persiste, de les briser par la violence. En Tunisie, comme cela a pu se passer ailleurs, nous ne doutons pas que certains, déjà, notamment au sein des services des États impérialistes, préparent la contre-révolution pour mater une fois pour toutes la mobilisation populaire. C’est pourquoi, nous, militants, intellectuels, citoyens, tous engagés pour la démocratie et la justice sociale, saluons le peuple tunisien et sa Révolution de la dignité. Nous lui assurons notre solidarité indéfectible dans ses efforts pour l’approfondissement du processus démocratique comme nous nous engageons à être à ses côtés pour préserver ses acquis et s’opposer à toute tentative contre-révolutionnaire.


Version anglaise et espagnole : ICI



Premiers signataires :

Sadri Khiari, militant tunisien et membre du Parti des indigènes de la république (France), Brahima Moctar Ba, Consultant (Mauritanie), Tariq Ali, romancier, historien (Grande Bretagne), Boaventura de Sousa Santos, Director Centro de Estudos Sociais,Universidade da Coimbra (Portugal), Ramon Grosfoguel, chercheur (USA), François Gèze, éditeur (France), Ángel Quintero, Universitaire (Puerto Rico), Houria Bouteldja, porte-parole du PIR (France), Ilham Moussaïd (France), Odile Tobner, présidente de l’association Survie(France), Youssef Boussoumah, membre du PIR (France), Leonard Makombe, journaliste (Zimbabwe), Maya Valecha, Social Activist (Inde), Ghazi Hidouci, économiste (France), Chouicha Kaddour, enseignant (Algérie), Omar Benderra, économiste (France), Yoshie Furuhashi, Editor of MRZine (USA), Michael Lowy, chercheur et membre du NPA (France), Said Bouamama, chargé de recherche (France), Philippe Corcuff, sociologue (France), Jacques Gaillot, Evêque (France), Nadine Rosa-Rosso, Liste pour l’Egalité (Belgique), Nordine Saïdi, Liste pour l’Egalité (Belgique), Muthu Senthamizhan, médecin (Inde), Carlos Martinez García, politologue, président de Attac-Espagne,Les Alternatifs (France), Gérard Delteil, écrivain (France), Jaime Pastor, Prof. universitaire de Science Politique (Espagne), Mamane Sani Adamou, Secrétaire Général ORDN (Niger), Georgina Martínez Antúnez, organización Movimiento de Unidad Socialista (Mexique), Charles Post, PSC-CUNY/American Federation of Teachers (USA), Mehmooda Shkeba, Representative of the Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA) (Kabul, Afghanistan), Prof. José Luis Alonso Vargas, Coordinateur du Mouvement du 23 septembre (Mexique), Gabriela Zanbria Corona México D.f, Partido Revolucionario de los Trabajadores. y Coordinadora metropolitana contra la militarización y la violencia en México (Mexique), Pierre Tevanian, professeur de philosophie (France), Bouchra Tounzi, présidente du Forum marocain des femmes (Maroc), TAKRIZ Network foetus - cofondateur, René Gallissot, historien, professeur émérite d’Université, Paris 8 (France), Tárzia Medeiros, Leader de Socialism and Liberty Party, militante de la Marche mondiale des femmes (Brésil), Robert Jasmin et Claude Vaillancourt, coprésidents d’ATTAC-Québec (Canada), Annie Pourre, présidente de NOX VOX INTERNATIONAL (France), Abad, Montserrat, Vice-présidente de Sodepau (Espagne), Bragulat, Meritxell, Directrice de Sodepau (Espagne), Comité pour l’annulation de la dette du Tiers Monde (CADTM ) France et CADTM Ile de France, Thomas Coutrot, coprésident d’Attac France, Paul Balta, écrivain (France), Marco Antonio Hernandez Ayala, représentant de Alternativa sindical (Mexique), Hassan Benghabrit, écrivain poète (France), Stéphane Lavignotte, pasteur, militant écologiste (France), Sabine Broeck, enseignante (Allemagne), Christine Delphy, sociologue (France), José Luis Rotger Sanchez pour le Forum social mondial, Tucuman (Argentine), Céline Caudron, porte-parole de la Ligue Communiste Révolutionnaire - Socialistische Arbeiterspartjj (LCR-SAP) (Belgique), Isnasni Kenza, Chargée de communication et Gestionnaire des ressources humaines (Belgique), Werni Weber, électricien, président vpod ZHKt (Suisse), Mimoun Rahmani, membre d’ATTAC-Maroc et CADTM-Afrique, Roberto D. Hernandez, Lecturer-UC Santa Barbara (USA), Yasser Munif, militant (Syrie), Jean Nanga, Mohamed Habib Chourabi, enseignant (Tunisie), Daniel Vanhove, Observateur civil - Membre du Mouvement Citoyen Palestine - Auteur (Belgique), Alex Schlenker, écrivain et cinéaste (Allemagne-Equateur), Wolfgang Zeller, researcher in African Studies University of Edinburgh (Grande Bretagne), Karen Wirsig, permanente syndicale (Canada), Fathi Chamkhi, syndicaliste (Tunisie), Nigel Gibson, Adri Mandado, Henri Saint Jean, Ancien Président de l’Association des Français de l’étranger en Tunisie (France), Bénédicte Veilhan (France), Françoise Harf (France), Zineb Azouz, Enseignante (Algérie), Razmig Keucheyan, NPA (France), Mathieu Colloghan, Henri Braun, avocat (France), Claude Calame, chercheur (France), Cristina Serna, étudiante (USA), Jonathan Barne, étudiant (USA), Francisco Moreno Colmenero, parado (Andalousie/Espagne), Eaine Mulet Hocking, psychologue et journaliste (Puerto Rico), Marla Pagan-Mattos, étudiante (Puerto Rico), Teresa Pérez del Río, universitaire (Espagne), Gallois Martine, Attac, Afps, Cgt, Associations-Culturelles (France), Henri Merme, Les Alternatifs (France), Zarifian, Philippe, professeur des universités, (France), Christina Marquez Calzada, Colette Lesoin, Jabier Ruiz Mirazo, Alejandro Sancho-Royo, Pierangela Contini, Ramon Cid Lopez, Rezgui Nicole, médecin (Tunisie), Todd Gordon, Toronto Workers’ Assembly and York University (Canada), David Bouvier militant gay feminist (France), Bruno Drweski, Maitre de conférences (France), Bouguerra Monia, enseignante (France), Andri Cahyadi, étudiant (Indonésie), Mehdi Meftah, membre du PIR (France), Naïma Zibat, Comptable (France), Docteur Jacques Lacaze, Militant pour le communisme, responsable syndicaliste (France), Atman Zerkaoui (France), Cordeiro Albano, économiste-sociologue (France), Francisca Bagulho (Portugal), Isabelle Garo, enseignante (France), Jean Vogel, Institut Marcel Liebman (Belgique), Jean-Claude Meyer International Jewish Antizionist Network et UJFP (France), Marianne Modak, Sociologue (Suisse), Antonio Vergara de Campos (Espagne), Dubosc Patrice, cinéaste (France), Walid Ben Youssef, Producteur audiovisuel (France), Daniele Petillon-Wilmart (France), Martine Gallois, Francisco Altemir Ruiz-Ocaña, Dr. Ingeniero de Caminos (Espagne), Elías Py Rodríguez, Anna María Garriga, fonctionnaire de la AMB (Area Metropolitana de Barcelona) (Espagne), Patricia Laranco, Ecrivain (France), Abdellah Hammoudi, anthropologue (USA), Miloud Kerzazi, fondateur du site www.sous-France.fr (France), Clément Lechartier (France), Nicolas Sersiron, Cadtm (France), Pierre-Alexandre Voye, Informaticien (France), Jean-Louis Sounes (France), Hamadi Edoula, Etoile nord-africaine anticapitaliste (France), Lebkiri Moussa, Comédien, écrivain (France), Hadj-arab Amar, enseignant universitaire (Algérie), George Ciccariello-Maher, Assistant Professor of Political Science, Drexel University (U.S.A), Michel Arbaret, ingénieur (France), Sid-Ahmed Khiat, enseignant (Grande Bretagne), Linda Gillich, traductrice (Malte), Celso Vargas, enseignant (Costa Rica), Salim Belhadi, Laboratoire LMS Université de Guelma (Algérie), Yassir Kazar, Dominin Doreide, Psychologue-Psychothérapeute (Suisse), Sami Hamdi, citoyen franco-tunisien (France), Mirjam Brunner, étudiante (Suisse), Olivier Noel, sociologue (France), Steven Katz, horse breeder (USA), Nicholas Malavis, professeur d’histoire (USA), Monique Abiad, Assistante de gestion (France), Virgile Bousoummah, Graphiste/ Webmaster (France), Serge Pralat, prof de philosophie (France), Yvon Journet, professeur, agrégé de l’université (France), Véronique Chaize, Archives de Lyon (France), Anissa Bellahsene, René Giraud, professeur de lycée à la retraite (France), Dr. Sahel Sidi Mohamed, Maître de conférences (Algérie), Greg Albo, York University (Canada), Boukriss Imen, étudiante (France), Warren Davis, Jobs with Justice (USA), Trancart Zita, retraitée (France), Rouadjia Ahmed Chercheur, Historien et politologue, Maîtres de conférence (Algérie), Djamel Baali Cherif, Enseignant Universitaire (Algérie), Marie Clotilde Ferret, Assistante Sociale (France), Meksem Zahir, enseignant (Algérie), Toufik Laroussi, Ph.D Signals and Communication Systems Lab, ’SISCOM (Algérie), Dr. Dario Azzellini, Department of Sociology, Politics and Development Research Johannes Kepler Universität (JKU) Linz, Michel Connagle, Retraité banque, syndicaliste (France), Saddik Lahrach, Militant associatif, Marie Cousein, psychanalyste (France), Bertrand Vrain, Conseiller Municipal (France), Louigi Addario-Berry, Assistant Professor McGill University, Richard Roman, Sociology Professor (Canada), Colin Mooers, Ph.D. Professor and Director Graduate Program in Communication and Culture (Canada), David Roediger (USA), Begoña de la Fuente Miranda Desempleada (Espagne), Bennis Rachid, ingénieur informaticien (France), Daniel Lebordais, Danactu-resistance (France), Jean-Claude Ravet, rédacteur en chef revue Relations (Canada), Olivier Fouchier, ancien travailleur social et comédien (France), Seri Sidibe Mariam, Travailleuse Sociale (France), Jeffery R. Webber, Queen Mary, University of London, Lecturer in School of Politics and International Relations (Grande Bretagne), Naima Silarbi, Ethel Brizard, Artiste lyrique (France), Samia Berri, assistante de vie (France), Farida Aitou, artiste (France), Pierre Plougonven, retraité de l’enseignement (France), Hadj-Arab Amar, enseignant universitaire (Algérie), George Ciccariello-Maher, Assistant Professor of Political Science, Drexel University, (U.S.A), Aldenir Dias dos Santos, professora universitaria (Brésil), Alain Chancogne CGT, militant du communisme (France), Oughlis Laziz, enseignant universitaire (Algérie), Nait Bouda Faïçal, Maitre de Conférence, Université de Béjaïa (Algérie), Marianne Plus, Youcef Boussaa, psychiatre (France), Myriam Malmi, étudiante (France), Jacques Baud, retraité (Suisse), Francine Guillot ( France), Hassane Mezine, photographe (France), Yahiaoui Meriem, maître-assistante en chimie (Algérie), Vincent Gay, Documentaliste (France), Joëlle Marelli, traductrice (France), Aurélie Savy, étudiante (France), Annie Coulibaly, Membre de benso, association des maliens d’Angers (France), Yvon Fotia, sociologue (France), Bentridi Salah-Eddine, Enseignant Chercheur (Algérie), Meux Frédéric, Enseignant (France), Arim Merouane, Etudiant (France), Javier Sethness, Educateur (USA), Franck Gaudichaud, Université Grenoble 3 (France), Samir Bouakouir, Opposant algérien Association forum méditerranéen, José María Pérez, sociologue (Espagne), Mebarki Aïcha, Formatrice (Guadeloupe), Hashas Mohammed, Informaticien (France), Marguerite Rollinde, chercheure (France), Jean-Bernard Gervais, journaliste, Yann Fiévet, Professeur de Sciences Economiques et Sociales (France), Eduardo Mosches, poète et éditeur (Mexique), Ana María López Rodríguez, universitaire (Mexique), Carlos Ferra Martínez, universitaire (Mexique), Eunice Ferra López, universitaire (Mexique), Jonás Torres Monetalbán, universitaire (Mexique), Julio Munoz Rubio (Mexique), José Luis Hernández Ayala, membre du syndicat mexicain de l’électricité (Mexique), Bruno Deusdará, universitaire (Brésil), Véronique Vilmont, Fechet Vincent, Éric Vincelot, enseignant ( Île de la Réunion), Jean François Verhaeghe, membre du PIR (France), Mustapha Boukari, Catherine Blondin, retraitée (France), Adel Abderrezak, Universitaire (Algérie), Bechier Marie-Magdeleine, Graphiste-vidéaste (France), Assri Saltana, lycéenne (France), Durand Solange (Meriem), assistante production (France), Enrique Barrilero Abengózar (Espagne), Dr. phil. Sabine Schiffer, Institut pour ameliorer la Responsabilite des Medias (Allemagne), Mohamed Kebieche, Peter Rachleff, College Professor (USA), Nadia Laporte, consultante en veille artistique (France), Claude de la Potterie, Florence Lozet (France), Fabienne Loup-Brunswick, Consultante éditoriale scientifique (France), Beppu Arimitsu, occupation peasan (Japon), Catherine Caron, ATTAC-Québec (Canada), Ghali-Sghairi Ghania, enseignante (France), Ana Lúcia Sá, Chercheur (Portugal), Nadia Fadil, Sociologue, Chercheur Postdoctorale FNRS, KULeuven (Belgique), Martine Tessard, retraitée (France), Claude Branciard (France), Gérard Gueniffey, militant syndical CGTR (La Réunion), Julia Suárez Krabbe, PhD candidate, Intercultural Studies (Danemark), Catherine Cauwet (France), Antonella Selva, association Sopra i ponti (Italie), Djeddi Mohamed, Universitaire (Algérie), Annamaria Rivera, militante antiraciste et anthropologue, Université de Bari (Italie), Violaine Dean (France), Sandew Hira, director International Institute for Scientific Research (Pays-Bas), Dr. Mathias Delori, Universitaire (Italie), Alberto Burgio, Universitaire (Italie), Vincenza Perilli - Marginalia http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/ (Italie), Javier Guerrero-Rivera, enseignant (Colombie), François Brun, ingénieur de recherche (France), Nathalie Fessol, journaliste, militante RESF (Belgique), Michel Tibon-Cornillot, anthropologue (France), Kassia Aleksic, anthropologue (France), Saha Ouafi, enseignant universitaire (Algérie), Sarah Schilliger, Sociologue, Université de Bâle (Suisse), Lucile Daumas, Documentaliste, Militante d’Attac Maroc (Maroc), Prof. Mylène Botbol-Baum, HELESI (Health, Ethics, Law, Economics, & Social Issues) IRSS (Institut de Recherche Santé et Société) (Belgique), Benabdelmoumène Aichata, recherche d’emploi (France), Pierre Cottet, Cadre communal à la ville de Venissieux, syndicaliste (France), Mikou Noufissa, Universitaire (France), Thomas Schaffroth, journaliste (France), Alejandro de la Rica, étudiant (Espagne), Moussa Lebkiri, Fournier Cindy, recherche d’emploi (France), Alexandre Piettre, sociologue (France), Mohamed Amami (France), Hamrouni Ali, Cadre moyen (Tunisie), Farid Brikci, retraité, Anouar Nourdine Errida, militant des Droits humains, pour la démocratie et la justice sociale (Maroc), Manai Jane, Retraitée (France), Pierre-Alexandre Voye, Informaticien (France), Mlayeh Rhouma, Professeur universitaire (Tunisie), Carole Condé et Karl Beveridge, Visual artists (Canada), Leila Hamza, Jocelyne Ducrocq, Kamel Barkaoui, Professeur des Universités, Paris (France), Ann Phelan, Artiste (USA), Luis Gonzalez, ingénieur en informatique (Espagne), Véronique Hétier, Slim Sanhaji metteur en scène et auteur de théâtre (Tunisie), Esther Vivas, membre de Izquierda Anticapitalista (Espagne), Mohamed Ben Soltane, artiste (Tunisie), Lambert Sabine, Étudiante en Sociologie (France), Halim Karabibene, Artiste (Tunisie), Jeff Melton, psychologue (USA), Sencianes Lola, fonctionnaire (Espagne), Kees Wagtendonk (Pays-Bas), Ahmed Nadjar, réalisateur (France), Chiara Bonfiglioli, doctorante (Italie/Pays-Bas), Loupsans Delphine, Politologue, (France), Anne Pradier, Henri Guillou, ATTAC (France), Pauline Fouqueray (France), Houcine Bardi, Docteur en Droit et Avocat au Barreau de Paris (France), Lionel Roche, syndicaliste (Suisse), Pineau Monique, infirmière (France), Monique Morel, retraitée de l’enseignement (France), Martine Plaucheur, Fonctionnaire territorial (France), Kerbache Tahar, Professeur université (Algérie), Dorra Ismaïl, architecte (France), Andrea Brazzoduro, «Zapruder - Rivista di storia della conflittualità sociale» (Italie), Bernard Baissat, cinéaste (France), Dachraoui Sabrine, Etudiante (France), Jlassi Mohamed, enseignant-chercheur (Grande-Bretagne), Edith Hadri, Bessedik Malika, universitaire, Dalila Si Larbi, Professeur de français (Egypte), Jean Chaudieu (France), Jean-Luc Cipière, Attac (France), Monique Galy, enseignante,syndicaliste et militante à Attac (France), Everett Sami PhD candidate SOAS (Grande Bretagne), Virginia Montañés Sánchez, journaliste (Espagne), Geneviève Azam, économiste, Attac-France, Paul Balta, écrivain (France), Chergou Tamîme, Citoyen algérien, Dr A.Belfaitah, Prof. à l’Université (Algérie), Nina de Spengler, Psychanalyste (France), Jennifer Sladek, Factor Inwentash Faculty of Social Work, University of Toronto (Canada), Clarice Kuhling, Contract Faculty, WLUFA, Wilfrid Laurier University (Canada), Farid Daoudi, Journaliste (Algérie), Paola Bacchetta, chercheur (U.S.A), Bouzid Mohamed - militant tunisien (Suisse), Ansar Fayyazuddin (USA), Stefan Kipfer, universitaire (Canada), Rudy M. Leonelli, Département de Philosophie (Italie), Adel Amara, étudiant (France), Nour-Eddine Al Qassam, étudiant (France), Christian Briard, retraité (France), Micah Landau (USA), Bourdet Eddy (France), Helene Barbe (Canada), Bachir Saha, radiophoniste (Algérie), Yassine Sakine, Ingénieur informaticien (France), Franklin de Carvalho Oliveira Jr (Brésil), Tiago Paixão, économiste (Brésil), Daniel Romet, enseignant, membre des Alternatifs (France), Nelson Rubio, Anne Norton, Enseignante (USA), Dalcq J-Marie (Belgique), Dr Diana Raby, Senior Fellow Research Institute of Latin American Studies (SOCLAS) (Grande Bretagne), Novelli Yann, Étudiant (France), Ben Hamida Abdelwahed, Maitre de conférences (France), Ben Brahim Inés, Etudiante (France), André Lima Sousa, économiste (Brésil), George Waardenburg, sociologue (Suisse), Feliciano Castano Villar, anthropologue, (Espagne), Ryszard Karcz, cameraman (Belgique), Roland Calba, adhérent attac-Rhône et militant (alter)mondialiste (France), Mahjoub Wafa, étudiante en chirurgie dentaire (France), Heder Sousa, universitaire (Brésil), Raissi Tarek, Maître de Conférences (France), Assia Amri consultante informatique (France), Mohamed Zied Zouari, artiste (France), Jawhar Basti artiste auteur-compositeur et comédien (Belgique/Tunisie), Alexis Chaussalet, Militant UNL (La Réunion), Issad Mohand, Universitaire (Algérie), Abderrahmane Boulahrouf, Universitaire (Algérie), Marie-Noël Arras, Responsable des publications (France), Borgi Amel, universitaire (Tunisie), Villerey Michel, Anne Aguila, Bruno Cousin, sociologue (France), Abdesselam Mehana, épicier à Mascara (Algérie), Joėlle Brochier-Puig (Liban), Tina Bopp, étudiante (Suisse), Max Alcántara, étudiant et militant du Parti révolutionnaire des travailleur (section mexicaine de la IVème internationale), Hasna el Harrar (Canada), Bousnina Héla, Hôtesse de l’air et Artiste peintre (Tunisie), Marguin Catherine, citoyenne (France), Claire Liénart (USA), Chaize-Briand Anne-Marie, retraitée de l’Éducation nationale (France), Claire Aguilera, Asya El-Meehy, Marcel Régny, membre d’ATTAC en Roannais (France), Nicole Kahn membre de l’ujfp, retraitée (France), Cassarino Cédric, stagiaire en plomberie (Belgique), Moreno Nieto Juana, étudiante (Espagne), Campini Madeleine, fonctionnaire (France), professeur (Tunisie), Pietriga Dominique (France), Van Walleghem Nadine, Cristóbal Orellana González, Bahloul Thouraya fonctionnaire (Espagne), Lang Patrick, Maître de conférences en philosophie (France), Estelle Leroy-Debiasi (France), Carlos Debiasi (Argentine), El Correo de la Diaspora Latinoaméricaine, Rudolf Bkouche, universitaire, membre de l’UJFP (Union Juive Française pour la Paix) et IJAN (International Jewish AntiZionist Network) (France), Georges Gumpel, retraité, membre de l’ UJFP et d’ IJAN ( France ), Ahmed Ali Mustapha (France), Eli Bonner, College Instructor (USA), Ricardo Covelo, Traducteur Interprète (Espagne), Taofic Adam, Karim Boulabiar, Universitaire (Tunisie), Giovanna Canigiula Docente Catanzaro (Italie), André Magnan, Universitaire (Canada), Dufresne Guy, syndicaliste/universitaire (Canada), Soraya Tlatli, Professeur d’université (USA), Rubio González M. Rosario Jubilada (maestra) (Espagne), Monique Dieudonne, infirmière retraitée (France), Jean-Luc Nancy, philosophe (France), Martin Anne, university lecturer (Espagne), Mireille Rumeau pour International Solidarity Movement - France (ISM-France), Imed Dammak, Ingenieur en Mécanique (Qatar), Isabelle Faure, Documentaliste CNRS retraitée, (France), David McNally, UniversitaireYork University (Canada), Sadok Damak, Universitaire (Tunisie), Helios Serrano Gutiérrez, psychologue (Mexique), Daniela Zapata, psychologue (Chili), Kardous Khedija (France), Abdeddaïm Yasmina, Enseignant Chercheur (France), Bernillon Sophie (France), Ayari Sami, Commerçant (France), Rachmuhl Gilbert (France), Alberto Matarán Ruiz, universitaire (Espagne), Élisabeth Garant, directrice du Centre justice et foi (Canada), Taylour Johnson, Solidarity (USA), Soumia El Yamani, membre PIR (France), Casanova Pascale, écrivain (France). Jean Claude Bernard et Mimi Puissant, Cadres de santé retraités (France), Garcia Quesada Beatriz, traducteur et interprète (Espagne), Soumeya Khaledkhodja, Fabien Locher, Historien (France) , Ramzi Ben Ramzi, Mª Angeles Palacios Jiménez, Hella Annabi, architecte (Tunisie), Farrouki Atef, Maître de Conférences (Algérie), Amel Chergui, militante (France), Maury-Moraguès Céline, Campagne internationale de Protection du Peuple palestinien (France), André Danoy, psychologue (France), Larbre David, Journaliste (France), Daniel Tanuro, militant écosocialiste (Belgique), Smail Oulebsir (France), D’Agostino Gabriella, Professeur d’Anthropologie culturelle (Italie), Nedjib Sidi Moussa, chercheur, Jacques Fontaine, les Alternatifs (France), Nicky Tremblay, Militante associative (France), Sid’Ali Boulaloua, écrivain-journaliste (France), Manuela da Silva Muniz, Historienne (Brésil), Anne-Laure Poulain, Etudiante en Marketing (France), Thivend Pierre, militant associatif (France), Haye Naia (France), Jacqueline Balvet, Attac (France), Balvet Pierre, Fabrice Dhume, Sociologue (France), Mouakil Michaël, avocat, membre du PIR (France), Les Alternatifs 44, Anne Beaumond (France), Slimane Babari, El Garah, Lhoussein, Ingénieur Aéro (France), Lise Leider, Martin Santos, Veronica, Animadora sociocultura (Espagne), Henri Pieri, Dr Boutin Claude, Enseignant-Chercheur universitaire honoraire (France), Gonzalez Bautista (Espagne), Javier Cantaor (Espagne), Lamri Lakrache, psychologue (Allemagne), Thierry Blanc, Metteur en scène et comédien (France), Daniel Romet, membre Les Alternatifs (France), Pralong Sylvie, Enseignante (France), Jean-Luc Gautero, enseignant-chercheur (France), Hillion Valérie, professeure des écoles, (France), Thomas Brugnot, Association Attac-Rhône (France), Patrick van Klink, planner shop steward FNV- Unilever (Pays-Bas), Kais Boussen, Medecin (Tunisie), Tomás Madrigal, Graduate Student (USA), Kuntz Gilles, conseiller municipal Les Alternatifs (France)


N’oubliez pas d’envoyer votre signature : solidaritytunisia@gmail.com

lunedì 24 gennaio 2011

Su "Foucault - Marx", una scheda di G. Panella

Giuseppe Panella

in
L'indice dei libri del mese
Gennaio 2011. Anno XXIII - N.1
[sezione Schede - Filosofia] p. 43


Foucault-Marx. Paralleli e paradossi
a cura di
Rudy M. Leonelli
pp. 146,
€ 13
Bulzoni, Roma 2010




Frutto di una giornata di studi svoltasi nel novembre 2005, il volume fa il punto su una delle questioni più complesse nell'ambito del giudizio che oggi si può dare sul percorso politico e
culturale di Michel Foucault: il rapporto del pensatore francese con Marx e i marxismi.

Troppo presto condannato dai marxisti di stretta osservanza come una sorta di Anti-Marx, l'autore di Sorvegliare e punire, è stato spesso etichettato come un critico della proposta marxiana che avrebbe voluto liberasi della della sua pesante ipoteca per trasferirne in altri campi di osservazione e di studio il possibile oggetto di riflessione: Oltre Marx, in sostanza e in nome di una nuova pratica di analisi delle contraddizioni della società.

I corsi tenuti al Collège de France dal 1976 fino alla scomparsa nel 1984 dimostrano, in realtà, il contrario, ed è merito della ricerca di Leonelli averlo acclarato anche da un punto di vista testuale. Ma, al proposito, la testimonianza di Étienne Balibar (di cui il volume traduce un'importante intervista del 2004), i saggi di Stefano Catucci, Guglielmo Forni Rosa, Marco Enrico Giacomelli, Manlio Iofrida e anche certe prese di posizione più caute di Albero Burgio confermano la fecondità di un rapporto che non può essere liquidato come laterale o accessorio.

In una prospettiva anche pi ampia di quanto il titolo promette, l'opera di Foucault viene analizzata nella dimensione intellettuale degli anni giovanili, nel suo rapporto con i temi cardinali del Capitale di Marx, nella prospettiva di una possibile relazione con l'operaismo italiano, nel suo destino di "filosofia europea"
.

Ne viene fuori una ricostruzione ricca di implicazioni future per il giudizio su chi è stato uno degli intellettuali più significativi nell'ambito della cultura francese contemporanea.




Giuseppe Panella

.

martedì 11 gennaio 2011

Deplorevoli Eccessi di Spinelli


False analogie e ingannevoli pseudo-affinità
tra francese e italiano


L'incresciosa confusione
tra
clavier [tastiera] e clava:



«... Pur avendo compiuto la rivoluzione e chiamato ogni uomo allo stesso modo - citoyen - lo spirito di casta è tenace. Se sei un intellettuale hai speciali immunità, anche se hai ammazzato tua moglie come il filosofo Althusser ...»


Barbara Spinelli, Battisti e la Francia - l'ignoranza militante
la Repubblica, 5 gennaio 2011


.

mercoledì 29 dicembre 2010

A. Gramsci: Perché i comunisti chiamano mandarini i funzionari sindacali riformisti

Antonio Gramsci
da L'Ordine Nuovo
n. 173. , 23 giugno 1921
sotto la rubrica:
"La lotta su due fronti degli operai metallurgici torinesi"




Perché i comunisti chiamano mandarini i funzionari sindacali riformisti? Chi sono i mandarini?

Il mandarinato è una istituzione burocratico-militare cinese, che, su per giú, corrisponde alle prefetture italiane. I mandarini appartengono tutti a una casta particolare, sono indipendenti da ogni controllo popolare, e sono persuasi che il buono e misericordioso dio dei cinesi abbia creato apposta la Cina e il popolo cinese perché fosse dominato dai mandarini. Chi fa il bel tempo? I mandarini. Chi rende fertili i campi? I mandarini. Chi dà la fecondità al bestiame? I mandarini. Chi permette all'ingenuo popolo cinese di respirare e di vivere? I mandarini. È dunque naturale che il popolo cinese sia nulla e i mandarini siano tutto. E' naturale che solo i mandarini possano deliberare e comandare e il popolo cinese debba solo obbedire, senza recriminazioni, pagar le tasse senza fiatare, dare al mandarino tutto ciò che il mandarino domanda, senza preoccuparsi di sapere il perché e il percome.

Perché i comunisti chiamano mandarini i funzionari sindacali riformisti e non li chiamano con altri nomi, per es. bonzi come in Germania, o in altro modo che indichi solo il dominio assoluto, I'intrigo burocratico per mantenersi al potere ad ogni costo, la prepotenza e l'altezzosità? Per questa ragione: perché i funzionari sindacali riformisti disprezzano le masse, sono convinti che gli operai sono tante bestie, senza intelligenza, senza carattere, senza principi morali, bestie che si tengono tranquille e mansuete dando loro modo di comprare un litro di vino e di andare all'osteria a ingozzarsi di cibo. I funzionari riformisti disprezzano le masse operaie cosí come i mandarini, uomini di alta casta, gente uscita dalla corte imperiale cinese, disprezzano i loro sudditi, ignoranti, sporchi, superstiziosi ...


continua QUI
.

mercoledì 1 dicembre 2010

Mario Monicelli. 19 maggio 1915 - 29 novembre 2010



che la morte ci trovi vivi
perché la vita non ci trovi morti

.



manifesto da: Senza Soste

'sta rivoluzione... uno striscione a/per Mario Monicelli


una manifestazione,
uno striscione
(foto da Liberazione di oggi):




... come finisce? Non lo so, non lo so.
Mah, io spero che finisca
in una specie di...

quello che in Italia non c'è mai stato:
una bella botta, una bella rivoluzione.
Rivoluzione
che non c'è mai statain Italia...
 Mario Monicelli


da un'intervista del marzo 2010 [video]

giovedì 18 novembre 2010

Antonio Gramsci - Egemonia e intellettuali



gli intellettuali
siete voi






da: Antonio Gramsci - I giorni del carcere
un flm di Lino Del Fra, 1977
.